XIX secolo
Oltre che dalla dominazione di diversi imperi, nel XIX secolo, in un’epoca nella quale il nazionalismo era in crescita in Europa, la storia rumena è stata segnata da diversi movimenti e rivolte promossi da società segrete, come la massoneria, o da gente comune.
Nel 1812 i russi hanno dichiarato che la Moldavia apparteneva a loro e hanno cercato di annetterla, ma a causa della minaccia dell’invasione napoleonica, hanno occupato soltanto la parte orientale, che oggi si trova in parte in Ucraina e in parte nello Stato della Moldavia. Questa occupazione faceva parte di un piano più grande di dominazione dell’intera penisola Balcanica, compresi gli Stati di Valacchia e Moldavia, che erano vassalli dell’Impero Ottomano. La Romania è sempre stata sulla strada dei tentativi della Russia di estendere l’Impero anche nel mondo slavo dei Balcani. L’annessione dell’intera Moldavia è stata decisa da Napoleone e dallo Zar Alessandro I prima che i rapporti tra di loro si incrinassero. Ogni volta che i russi conquistavano una parte di territorio rumeno, cercavano sempre di inculcare alla popolazione la lingua russa attraverso ogni mezzo possibile.
Nel 1821 ha avuto luogo la prima grande rivoluzione del XIX secolo del territorio della Romania. A quel tempo l’Impero Ottomano era guidato dai greci ricchi di Costantinopoli. Questi greci hanno cercato di arricchirsi attraverso i territori rumeni nel più breve tempo possibile. Per il popolo rumeno ciò ha significato tassazione eccessiva, nessun interesse da parte dei leaders di migliorare l’economia e la società e corruzione generalizzata. Questo è il contesto nel quale Tudor Vladimirescu, un soldato rumeno che si è distinto nelle guerre russo-turche, ha promosso la rivoluzione del 1821. I contadini hanno risposto subito alla sua chiamata, compresi migliaia di rumeni dell’Ardeal, i quali hanno oltrepassato le montagne per unirsi al suo esercito, aspettandosi che successivamente la rivoluzione iniziasse anche in Transilvania. Questo movimento di liberazione nazionale del popolo rumeno ha avuto luogo in un’epoca nella quale negli interi Balcani avevano luogo rinascite nazionali simili. Inizialmente, Tudor Vladimirescu aveva preso parte al movimento “Eteria”, una società segreta greca nata in Russia, che ufficialmente lottava per la rinascita nazionale dell’intera penisola balcanica. I greci tradiranno e assassineranno Tudor Vladimirescu.
Nel 1848 la massoneria ha promosso una serie di rivoluzioni in tutta Europa, che erano parte del loro vecchio piano di abolire le monarchie e l’implementazione di “democrazie”. I massoni idealisti rumeni hanno iniziato un movimento in Moldavia e nel territorio della Romania, chiedendo diversi diritti e l’unione tra i due Stati rumeni. Gli imperi Ottomani e Russo sono intervenuti e hanno fermato la rivoluzione.
Gli obiettivi degli ungheresi, i quali erano una minoranza sia in Ungheria e sia in Transilvania, erano di assimilare tutte le altre nazioni e di creare uno Stato dove per la prima volta essi sarebbero stati la maggioranza. I contadini rumeni erano guidati da Avram Iancu, il quale ha sconfitto l’esercito degli ungheresi e potenzialmente ha fermato il loro movimento sciovinista. La rivoluzione del 1848 ha modificato pochi aspetti in Ardeal, dove alla fine gli ungheresi sciovinisti arriveranno al potere attraverso il ricatto agli austriaci del 1867 e cominceranno la campagna di assimilazione che ha fatto nascere la “nazione” ungherese odierna.
Ma nella Moldavia e nella Terra rumena il movimento nazionalista è continuato anche dopo dieci anni che le due nazioni si erano unificate, quando nel 1859 Alexandru Ioan Cuza è stato scelto come regnante in entrambe le nazioni, nonostante l’opposizione degli Imperi Britannico, Austriaco ed Ottomano. Ma il Paese era ancora sotto la dominazione dell’Impero Ottomano e l’influenza di tutti i Paesi importanti d’Europa, dall’Impero Russo fino a quello Britannico e specialmente a quello Austriaco. Quindi logicamente il passo seguente sarebbe stato l’ottenimento dell’indipendenza dall’Impero Ottomano.
Nel 1877 l’Impero Russo ha dichiarato guerra all’Impero Ottomano e la Romania è stata di parte russa, ha dichiarato la sua indipendenza e ha cessato di pagare tributo agli Ottomani. Ciò è stato fatto nonostante l’opposizione dei grandi Imperi, come quello Britannico. Sebbene fosse ostile alla causa della Romania, subito dopo l’inizio della guerra l’Impero Russo ha chiesto aiuto dell’esercito rumeno, dopo che era stato sconfitto dagli Ottomani nella battaglia di Plevna. L’esercito rumeno si è unito ai russi e ha occupato insieme ad essi questa postazione fortificata molto potente.
Dopo altre battaglie intense, sono seguite una serie di vittorie contro gli Ottomani nella odierna Bulgaria. Ciò ha indebolito l’Impero Ottomano ed ha permesso ad altri Paesi Balcanici di ottenere la libertà e nel 1878 ha costretto i grandi Imperi a riconoscere l’indipendenza totale della Romania. I russi non hanno rispettato le promesse fatte prima della guerra e hanno occupato permanentemente il Bugeac, una zona della Moldavia che oggi si trova in Ucraina. In cambio la Russia è stata costretta a cedere la Dobrugia, che era abitata in maggioranza da rumeni.
Le vittorie dei rumeni contro gli Ottomani hanno permesso la creazione di una provincia autonoma della Bulgaria. Dopo che nel periodo precedente del XIX secolo i bulgari furono ospitati e sostenuti da parte di Bucarest, dopo che inizialmente chiesero l’unione con la Romania nel 1886, hanno guidato il movimento, hanno dimenticato rapidamente questo aiuto e all’inizio del XX secolo si sono messi contro la Romania e hanno cercato di prendere il territorio della Dobrugia. Successivamente questo conflitto sarebbe finito con uno scambio di popolazioni in quella piccola zona. Il resto della popolazione rumena rimasta in Bulgaria sarebbe stato assimilato e oggi in Bulgaria non esistono quasi per niente rumeni che parlino la lingua rumena. La maggioranza della popolazione bulgara odierna si trae dai Traci.
La maggioranza della classe politica rumena del XIX secolo faceva parte della massoneria. La maggior parte di essi erano massoni idealisti, i quali non vedevano gli effetti a lungo termine che avevano le misure implementate in Romania su richiesta della massoneria occidentale e semplicemente lottavano per il bene della Romania. Alexandru Ioan Cuza, il primo re della Romania dopo l’unificazione del 1859, era anch’egli un massone. Fino ad oggi non è chiaro perché sia entrato in conflitto con il resto della massoneria, arrivando ad ardere alcune logge massoniche, ma si sa che dopo sette anni è stato costretto ad abdicare ed è stato mandato in esilio, sebbene fosse stato uno dei migliori leader che il popolo rumeno avesse avuto dopo secoli. Una delle misure controverse che ha preso è stata la secolarizzazione delle ricchezze della Chiesa. La maggior parte di queste ricchezze era di proprietà delle chiese greche, che la ottenne tramite donazioni dai governanti medievali dei territori rumeni o durante i regimi greci esistiti fino alla rivoluzione del 1821. Altre misure, come le riforme fiscali e agrarie che egli ha implementato erano in contrasto con gli interessi finanziari della nobiltà locali rumene e greche. I complotti per destituirlo hanno continuato e nel 1866 sono riusciti. Ancora oggi quegli avvenimenti sono avvolti nel mistero.
Dopo che è stato esiliato, i massoni hanno portato un ufficiale tedesco dell’esercito prussiano e l’hanno messo sul trono. Egli, chiamato “Carol I”, è giunto in Romania nel 1866. Tranne la costruzione di palazzi, l’accumulo di ricchezze e la partecipazione a parate militari, non ha fatto niente per il popolo rumeno. Sarebbe morto 48 anni più tardi, lasciando l’economia rumena esattamente come l’aveva trovata. Durante la Iª Guerra Mondiale i soldati dell’esercito rumeno erano spesso costretti a combattere con le armi che i loro nonni avevano usato nella Iª guerra di Indipendenza del 1877. Oltretutto, ha tradito il popolo rumeno quando all’inizio della Iª Guerra Mondiale ha rifiutato di entrare in guerra per aiutare i rumeni dell’Ardeal.
Il resto dei monarchi che hanno occupato il trono dopo la sua morte avrebbero avuto caratteristiche simili. Carol II durante la IIª Guerra Mondiale avrebbe lasciato la Romania nelle mani di Hitler e di Stalin e abdicherà, lasciando il trono all’ultimo di questa linea di fallimenti, Michele, il cui “regno” avrebbe avuto conseguenze disastrose.
L’unico che abbia fatto gli interessi della Romania è stato Ferdinando I. Durante il suo regno, egli ha supervisionato l’unione con l’Ardeal e la Moldavia e l’ingresso della Romania nell’epoca d’oro.
Il XIX secolo ha visto anche l’entrata massiccia di ebrei in Romania. Così come dice anche la Bibbia, la comunità globale degli ebrei è molto diversificata sotto tutti i punti di vista. Bisogna fare una distinzione tra gli ebrei che cercano attivamente di influenzare l’andamento dei Paesi e della società per far progredire i propri interessi e il resto degli ebrei a cui non interessano queste cose. Molte teorie sono state avanzate per spiegare il comportamento del primo gruppo di ebrei e la più importante dice che essi fanno parte della setta sabatica e usano una grande parte degli altri ebrei che usano il Talmud. Questo sottogruppo della comunità internazionale ebrea sarebbe riuscito a compiere ciò che per migliaia di anni innumerevoli Imperi e orde di migranti non sono riusciti a fare: distruggere la nazione rumena. Da un altro lato, i comuni ebrei hanno sempre rispettato la Romania e alcuni di loro hanno rischiato per difenderla. Leggendo la stampa del XIX secolo e dell’inizio del XX secolo, si vede che la maggioranza dell’élite rumena aveva una cattiva opinione riguardo agli ebrei che inondavano la Romania in quel periodo.
Oltre ai tipici accaparramenti di attività illegali e attività legali come la finanza e le banche, il commercio e la stampa, esistono anche altri due metodi principali attraverso i quali nel XIX secolo gli ebrei hanno creato dei danni alla Romania. Il primo, era l’introduzione dell’alcool sintetico, che ovunque sia stato introdotto, ha lasciato ferite profonde. Il secondo, è l’accaparramento dei terreni agricoli dei contadini attraverso l’usura. Essi prendevano in affitto terreni dai rumeni e li affittavano ai contadini poveri. Così, in un tempo molto breve, gli ebrei sono diventati tra i principali proprietari terrieri della Romania. Per esempio, nel 1903 gli ebrei affittavano o detenevano il 45% delle grandi proprietà della Romania, come sarebbe stato Fischer, il quale nel 1904 deteneva 237.863 ettari, che comprendevano 79 villaggi. Insieme all’acquisto del terreno veniva il diritto di imporre diverse tasse ai contadini che lo lavoravano. I contadini non avevano capitale e quindi dovevano chiedere prestiti agli stessi ebrei, i quali attraverso l’usura arrivavano a detenere la proprietà dei contadini. Alcune delle tasse imposte dagli ebrei erano ridicole, come sarebbe la tassa per gli abbeveratoi per gli animali, la tassa sul lotto usato per i mattoni, ecc. Ai contadini che non pagavano si aggiungevano interessi su interessi al loro debito. I contadini dovevano comprare i beni di cui avevano bisogno nei negozi che erano posseduti dagli stessi proprietari ebrei della zona, i quali avevano il diritto di aprire questo tipo di negozi nei villaggi che si trovavano sulla proprietà che acquistavano. Nel 1907 l’oppressione ebrea dei contadini avrebbe portato ad una rivolta, iniziata in uno dei villaggi del possedimento Fischer. Il villaggio si chiamava ironicamente “Affamati”. La rivolta era contro i proprietari terrieri del possedimento Fischer e si è diffusa velocemente in altri villaggi della Romania controllati da altri proprietari. Gli abitanti di questi villaggi erano molto oppressi e morivano letteralmente di fame a causa dello sfruttamento degli ebrei e non potevano andare da nessuna parte, perché l’intera zona era detenuta dagli ebrei.
Fonte: Thraxus Ares.
Commenti
Posta un commento